lunedì 18 marzo 2019

Fascismo

Qui di seguito una scheda di sintesi del fascismo

Fascismo

Al termine della prima guerra mondiale l'Italia attraversa un periodo difficile. E'
forte il malcontento dei nazionalisti insoddisfatti della conclusione della prima
guerra mondiale perché secondo loro la vittoria era mutilata in quanto Francia e
Inghilterra non avevano dato all'Italia quanto le avevano promesso con il Patto di
Londra. Il malcontento spinge il poeta Gabriele D'Annunzio a compiere la
spedizione di Fiume per occupare con la forza la città e annetterla all'Italia.
L'economia è in crisi, l'inflazione cresce, la disoccupazione e la miseria sono molto
diffuse; le proteste degli operai per ottenere condizioni migliori e dei contadini
che occupano le terre incolte dei latifondisti sfociano spesso in scontri, tanto
frequenti nel periodo tra il 1919 e il 1920 che questo viene chiamato “biennio
rosso”. In questo periodo Benito Mussolini, ex insegnante e direttore del giornale
socialista Avanti, organizza i Fasci di Combattimento, squadre armate che vestono
con camicie nere che ricorrono alla violenza per interrompere le proteste, le
occupazioni e per ristabilire l'ordine.
Il 28 ottobre 1922 Mussolini guida i fascisti provenienti da tutta l'Italia nella marcia
su Roma; Vittorio Emanuele III tollera il fatto e nonostante alle elezioni il Partito
Nazionale Fascista non sia il maggior partito nomina Mussolini Primo ministro e gli
dà l'incarico di formare il governo. Sta così per iniziare il ventennio della dittatura
fascista, periodo nel quale il parlamento e l'opposizione diventano sempre più
deboli e divisi e si rafforza sempre più un governo autoritario guidato dal Duce,
che con il passare degli anni, grazie a una massiccia propaganda ottiene un
consenso crescente non solo di latifondisti, industriali e borghesia ma anche di
gran parte degli italiani. I pochi oppositori che non si rifugiano all'estero vengono
mandati al confino o arrestati.
La politica economica per combattere la crisi e modernizzare il Paese viene attuata
cercando di rilanciare il paese riducendo la disoccupazione, creando lavoro
attraverso la realizzazione di grandi opere pubbliche, come la costruzione di
strade, ferrovie, edifici e la bonifica integrale della pianura Pontina.
L'Italia cerca di raggiungere l'autosufficienza economica (autarchia), puntando
cioè a fare a meno delle importazioni, ad esempio attraverso la battaglia del
grano.
Mussolini capisce che è importante ottenere il favore della Chiesa cattolica e
quindi, dopo la lunga crisi nei rapporti tra Stato italiano e Vaticano, avviene tra
loro la conciliazione con la firma del Concordato e dei Patti Lateranensi nel 1929:
la religione cattolica diviene così religione di Stato e quest'ultimo riconosce il
matrimonio religioso.
La politica sociale fa entrare lo Stato totalitario fascista in ogni aspetto della vita
quotidiana della popolazione; nel lavoro, nella scuola, nello sport, nel tempo
libero, tutti gli italiani sono inquadrati nelle associazioni dei balilla, delle piccole
italiane, dei figli della lupa, degli avanguardisti. Questo anche in vista della futura
vita militare.
La politica coloniale espansionistica porta nel 1935 alla conquista dell'Etiopia e ha
come conseguenza l'allontanamento da Inghilterra e Francia e l'avvicinamento a
Hitler, fino all'entrata in guerra al suo fianco.



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